L'ultimo saluto ad Annamaria e Alessandra

23/04/02

L'ultimo saluto alle vittime dell'incidente al palazzo della Regione
Pirellone, centinaia di persone ai funerali di Annamaria e Alessandra

 

Il 25^ piano

“Sette mesi fa ci siamo ritrovati in questo Duomo per prendere commiato da 118 fratelli e sorelle periti nel terribile disastro aereo di Linate… Ora ci troviamo qui per un altro fatto gravissimo, per piangere Alessandra e Annamaria”. Con queste parole il cardinale Carlo Maria Martini ha iniziato l’omelia al funerale delle due avvocatesse rimaste uccise nell’incidente del Pirellone.

Intanto, fuori del Duomo, sul sagrato, davanti ai carri funebri, alcune centinaia di persone attendevano la fine della cerimonia. Hanno assistito alla messa grazie agli altoparlanti. Persone che non sono riuscite a entrare in una chiesa gremita chiusa non appena sono cominciate le esequie, alle 11 in punto. In una città che oggi vive una giornata di lutto. C’era il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi insieme alla moglie, c’era il ministro dell’Interno Claudio Scajola, c’erano Roberto Formigoni, Gabriele Albertini insieme ad alte cariche istituzionali milanesi e lombarde.

Ciampi è arrivato a Milano stamane. Una visita al Pirellone. Ai piedi del grattacielo ha osservato lo squarcio provocato dal piccolo aereo da turismo pilotato da Luigi Fasulo. Là al ventiseiesimo piano, alle 17,45 di giovedì scorso, Annamaria Repetti e Alessandra Santonocito stavano ancora lavorando.

Presidente e signora sono saliti fino all’undicesimo piano del palazzo della Regione Lombardia. E’ stato un alternarsi di applausi e strette di mano. Ha incontrato gli uomini della Protezione civile, i vigili del fuoco e i dipendenti della Regione: “Avete dato una dimostrazione di impegno civile che onora voi e l’Italia- ha detto loro Ciampi- sono qua per rendere onore, insieme a voi, a coloro che purtroppo sono morti. Ma sono stato con voi fin dal primo momento”.

E non ha mancato di far visita a Rosangela Capuzzolo, il presidente. A lei, che è ricoverata all’ospedale di Niguarda per le ferite riportate durante il disastro. Rosangela racconta i momenti drammatici vissuti, la paura di non riuscire a venir fuori da quei 30 piani di cemento armato. “Signora- le ha detto Ciampi- lei è una donna forte. Deve avere coraggio e andare avanti”. Ha quindi raggiunto il Duomo, insieme al ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi e al prefetto di Milano Ferrante. In Cattedrale lo aspettavano anche il presidente del Senato Marcello Pera, il questore e i familiari delle vittime, con i quali Ciampi ha parlato nella cripta della chiesa.

"Viviamo momenti particolarmente drammatici della nostra storia- ha detto ancora Carlo Maria Martini durante l’omelia- dove l'assurdita' sembra avere il sopravvento e cresce un senso doloroso di impotenza e di angoscia". Il rimando è agli attentati dell’11 settembre, alla crescente violenza in Medio Oriente: il cardinale li ha avvicinati "all'angoscia di morte" che si e' vissuta a Milano dopo lo schianto. Ma la tragedia del Pirellone “ha mostrato che nel moltiplicarsi delle sofferenze si moltiplica anche lo sforzo di solidarietà. Questi morti innocenti che qui piangiamo ci richiamano quindi a quella solidarietà più universale dalla quale è possibile sperare in un futuro di pace”.

Da parte mia, le più sentite condoglianze all'Ing. Rapetti (direttore dell'ASGA), che ha prematuramente perso la sorella Annamaria in questo tragico ed inspiegabile evento.

 

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