Fasulo ha disubbidito alla Torre di Linate
19/04/02
Il ministro delle Infrastrutture ricostruisce in Senato la dinamica dell'incidente
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In serata, ieri si è saputo che il pilota era con certezza uno svizzero, nato in italia e trapiantato lì tanti anni fa. Il caso -molto strano- ha voluto che il piccolo velivolo si andasse a conficcare proprio nel 26esimo piano del Pirellone. Tale personaggio non si capisce bene se abbia voluto suicidarsi in maniera plateale o sia tutto causato da un guasto. Quello che è certo è che due dipendenti del Pirellone hanno perso la vita, una di questi due dipendenti è l'Avv. Rapetti, sorella dell'Ing. Rapetti, Direttore Gnerale dell'ASGA, (Azienda Speciale Gas Acqua Gaggiano). All'Ing. Rapetti e famiglia vanno le mie più sentite condoglianze.
Vediamo un pò di ricostruire bene quel che sarebbe accaduto........
Uno dei figli sostiene: “Mio padre si è suicidato”. Dissentono la moglie, l'altro figlio, i parenti più stretti, gli amici. E’ vero, Gino Fasulo, italiano emigrato in Svizzera, imprenditore, si trovava in difficoltà finanziarie. “Ma non era preoccupato” precisa la moglie. E la procura di Milano, che ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause che hanno portato il piccolo aereo da turismo a disintegrarsi contro il grattacielo più alto di Milano, simbolo del boom economico dell’Italia del dopoguerra, ritiene l’ipotesi del suicidio “la meno probabile”.
Si è parlato di avaria. Se ne è parlato negli attimi immediatamente successivi allo schianto, quando le prime frammentarie notizie indicavano che Fasulo, pilota da 30 anni, aveva lanciato un sos alla torre di controllo dell’aeroporto di Milano Linate per un’avaria al carrello. Poi, un dettaglio che sembra escludere anche il guasto dalla rosa delle probabili cause. “Ho un problemino, ma lo risolvo”. Quella frase, pronunciata dal pilota sessantasettenne durante i contatti con Linate, sta nelle registrazioni delle conversazioni con la torre di controllo. Esclusa da subito, invece, l’ipotesi dell’attentato. A ventiquattro ore dalla tragedia, le possibili domande restano tre: avaria, malore o suicidio?
Ma è il ministro delle Infrastrutture Lunardi- che ha ricostruito ufficialmente in Senato la dinamica dell’incidente- a gettare un po’ d’ombra. Secondo il ministro, Fasulo avrebbe disubbidito alle disposizioni per l’atterraggio impartite dalla torre di controllo: “L’aereo ha contattato la torre di Linate sulla frequenza 118,1 alle 17,39 e, come previsto, entrava nella zona di controllo del traffico di torre CTR dal cancello ovest”. Il pilota ha quindi chiesto di atterrare su una pista turistica chiusa però agli aeromobili, tant’è che la torre di controllo ha dato disposizione di riportare il velivolo “in finale” per un atterraggio sulla pista 36 destra.
A questo punto, inspiegabilmente, Fasulo disobbedisce all’ordine: “Si è spostato verso la zona ovest dell’aeroporto- ha spiegato Lunardi- con prua a nord seguendo quindi una rotta per l’atterraggio sulla pista 18 sinistra, cioè in senso contrario a quanto autorizzato”. E’ stato questo il momento in cui il pilota ha avvisato di avere quel piccolo problema al carrello e ha comunicato che lo stava risolvendo. Il controllore ha dato istruzione di mantenere la posizione ovest della pista e ha chiesto a Fasulo quali intenzioni avesse, ma non ha più ricevuto risposta né segnalazioni di sos. “Non risulta che il pilota svizzero- ha sottolineato il ministro- abbia dichiarato emergenze, né che abbia comunicato ulteriori difficoltà o intenzioni sul proseguimento del volo”.
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Leggiamo il Messaggio del Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni
Cari Amici tutti che lavorate in
Regione Lombardia,
con sofferenza e sconcerto partecipo assieme a tutti voi a una tragedia che
segna profondamente la nostra vita personale e quella della nostra istituzione.
Il mio primo pensiero è per le persone che fino a ieri lavoravano con noi e ci
hanno lasciato, per i loro familiari, per tutti i loro amici e colleghi che più
intensamente vivono questo dolore.
Sono vicino ai nostri feriti e alla sofferenza di quanti sono stati toccati da
questo dolorosissimo evento.
Ringrazio voi tutti che lavorate in Regione Lombardia perchè – unitamente ai
soccorritori – anche in questa drammatica evenienza, vi siete adoperati con
coraggio e generosità nel prestare aiuto, collaborazione e sostegno alle
persone colpite, dando ancora una volta con il vostro esempio, la vera immagine
della nostra Regione, fatta di gente che, anche nel momento più doloroso, sa
rispondere con capacità, dedizione e altruismo.
So con certezza che il vostro comportamento, unito al funzionamento di tutti gli
apparati di emergenza, ha evitato un esito ancora più tragico.
Ora vogliamo riprendere fiducia e tornare a una quotidianità che sarà carica
del significato di queste ore e sarà espressione della nostra rinnovata
responsabilità.
Con questi sentimenti, sono vicino a ciascuno di voi e vi invio, anche a nome
dell'intera Giunta, il mio più caloroso abbraccio.
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